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Museo Archeologico Nazionale di Paestum
Il progetto del Museo Archeologico Nazionale di Paestum nasce nel 1938 quando l'architetto Marcello De Vita disegnò un edificio destinato ad accogliere i materiali archeologici provenienti dagli scavi condotti nella città e dal Santuario di Hera situato nei pressi della foce del Sele; da questo, infatti, provengono le 33 celebri metope arcaiche del Thesauros, 18 delle quali dedicate alle imprese di Eracle. A causa della II Guerra Mondiale il progetto fu accantonato e i reperti rimasero nel Palazzo Vescovile, adiacente il museo, che sin dal ‘700 ne aveva ospitato una piccola collezione. Agli inizi degli anni '50 lo Stato Italiano diede avvio alla realizzazione del progetto di De Vita favorendo la costruzione di una parte l'attuale edificio, inaugurata il 27 novembre del 1952 alla presenza dell'On. Antonio Segni. Il corpo centrale, ordinato su due livelli, fu costruito in funzione delle metope ritrovate, le quali vennero rimontate sul coronamento esterno dello stesso ricostruendone idealmente l'antico Thesauros.
Vista l'enorme mole dei ritrovamenti, l’edificio si rivelò ben presto insufficiente e, nei primi anni '60 su progetto dell'architetto De Felice, fu realizzata una nuova e ampia sala circondata da una serie di vani con ampie vetrate che si aprivano verso la città. Nel 1999 il Museo è stato riorganizzato in modo tale da poter seguire l'evoluzione storico-cronologica della città dalla fondazione della colonia greca, tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C., fino all'istituzione della colonia latina; illustra le trasformazioni nell'organizzazione sociale e pubblica, i riti religiosi, gli aspetti della vita quotidiana, l'arte e l'artigianato. Una sezione introduttiva ricostruisce la storia della scoperta del sito archeologico, un'altra sezione è dedicata alla preistoria. Nel Museo sono anche esposti grandiosi frammenti architettonici, decorazioni in terracotta, ceramica corinzia e ionica, le hydrie bronzee, la ricostruzione di un sacello sotterraneo, una statua fittile di Zeus e molteplici lastre dipinte, di arte campana e greca, tra cui la famosa serie proveniente della Tomba del Tuffatore. Nel 2015, nell’ambito della riforma attuata dal ministro Dario Franceschini, al Parco Archeologico di Paestum viene concesso lo statuto di istituto autonomo.